Blocco totale del traffico VPN in Russia

14.12.2025
Blocco totale del traffico VPN in Russia

Verso la fine del 2025, l'internet russo è entrato nella fase di «difesa digitale». Roskomnadzor è passato dai blocchi mirati dei siti web ai bombardamenti a tappeto contro le stesse tecnologie di elusione della censura. Grazie alla copertura completa delle reti dei provider con apparecchiature TSPU (Mezzi tecnici di contrasto alle minacce), lo stato ha imparato a distruggere il traffico VPN alla radice, trasformando la rete globale in una intranet chiusa.

1. K.O. Tecnico: Come il TSPU uccide le VPN

L'evento principale dell'anno è stata la totale inefficacia dei protocolli VPN classici. L'apparecchiatura TSPU, installata «in linea» presso ogni operatore di telecomunicazioni, non guarda più solo agli indirizzi IP. Analizza l'«impronta digitale» di ogni pacchetto dati in tempo reale.

  • WireGuard e OpenVPN: I protocolli più popolari sono stati neutralizzati per primi. Il TSPU li identifica tramite le caratteristiche intestazioni dell'handshake e blocca la connessione nella fase della sua creazione.
  • La fine dell'«invisibilità» (Shadowsocks): I metodi di mascheramento come Shadowsocks, che in precedenza erano considerati affidabili, vengono ora calcolati da algoritmi di analisi euristica. Il sistema misura l'entropia (grado di casualità) del flusso dati e blocca qualsiasi connessione crittografata «non identificata» che non assomigli al normale traffico del browser.

2. Presunzione di colpevolezza del traffico

Lo stato ha effettivamente introdotto il principio di «Default Deny» (negato per impostazione predefinita) per i protocolli di rete. Se il sistema TSPU non riesce a decifrare il traffico o identificarlo come legale (ad esempio, normale HTTPS verso un sito consentito), viene sottoposto a rallentamento o reset. Anche i metodi complessi di offuscamento smettono di aiutare, poiché il censore blocca tutto ciò che è «sospettosamente incomprensibile».

3. Stadio Finale: Internet per «Liste Bianche»

La logica continuazione della guerra alle VPN è stata l'introduzione di «liste bianche» regionali, testate nelle regioni di Leningrado, Pskov e Novgorod. In momenti di minaccia (ad esempio, attacchi di droni), la rete viene commutata in una modalità in cui l'accesso è aperto solo alle risorse dell'elenco del Ministero dello Sviluppo Digitale:

  • Portale «Gosuslugi» e siti governativi.
  • Social network russi («VKontakte», «Odnoklassniki»).
  • Servizi «Yandex» (Mappe, Taxi) e applicazioni bancarie (Sber, VTB).
Conclusione: L'era dell'uso libero delle VPN in Russia è finita. Lo stato ha costruito un'infrastruttura che consente di isolare gli utenti dalla rete globale non legalmente, ma fisicamente — a livello di pacchetti di rete, lasciando accessibile solo il segmento «sovrano» approvato.
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